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VITTORIANO: LA MOSTRA SUGLI IMPRESSIONISTI

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“DA COROT A MONET: LA SINFONIA DELLA NATURA

La prestigiosa mostra è aperta fino al 29 Giugno 2010 all’interno del Complesso del Vittoriano.

 

Un viaggio attraverso le straordinarie innovazioni del’Ottocento che rivoluzionarono la pittura tradizionale dando vita all’Impressionismo che racchiude in sé una più ampia comprensione della natura e della cultura del tempo, dedicando un’attenzione particolare alla modernizzazione.

Per la prima volta in Italia vedrete fotografie d’epoca insieme a dipinti ed opere su carta:

dalle innovazioni dei canoni classici della Scuola di Barbizon al trionfo cromatico delle Ninfee di Monet. Esplorerete a fondo la rivoluzione degli impressionisti ammirando le atmosfere di Gustave Courbet ed il suo “Campo di papaveri”, di Frédéric Bazille, Alfred Sisley, Renoir  ed ancora Camille Pissarro col suo “Paesaggio a Pontoise”.

 

Le opere provengono da prestigiose gallerie e collezioni private di tutto il mondo: l’ Art Institute di Chicago, il Metropolitan Museum of Art e la Public Library di New York, la National Gallery e la Corcoran  Gallery di Washington, il Toledo Museum of Art e Kimbell Art Museum, il Musée Mormottan e Bibliotèque Nationale di Parigi ed ancora Il Musée Fabre di Montpellier ed il Hamburger Kunstalle.

 

L’esposizione è stata curata dai maggiori storici dell’arte del mondo  per dare vita ad emozioni indimenticabili.

 

 

COMPLESSO DEL VITTORIANO

Via San Pietro in Carcere (Fori Imperiali)

 

Dal Lunedì al Giovedì: 09.30-19.30

Venerdì e Sabato:        09.30-23.30

Domenica:                    09.30-20.30

 

Costo Biglietto: Euro 10,00 – ridotto: Euro 7,50

 

Info segreteria del Vittoriano: 06/6780664 – 06/6780363

 

Lorenza Faraone

Centro Guide Roma

TU QUOQUE BRUTE, FILI MI.

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Ma Bruto era veramente figlio di Cesare? In assenza di prova di DNA resteremo per sempre col dubbio! Tuttavia a noi piace pensarlo e ci piace raccontarvi questa storia da un’angolatura un po’ particolare: come l’arrivo di Cleopatra influì sulla decisione di Bruto e Cassio di capeggiare il complotto.

 

La madre di Bruto, lo sanno tutti, è Servilia, della nobile famiglia patrizia dei Servili, allora sposa di un Marco Giunio Bruto, tribuno della plebe. Lui, Cesare, è bellissimo, più alto della media, giovanissimo. Di lei non abbiamo nessun ritratto, ma certamente deve essere bella. Bella, intelligente e dotata di un fascino imperituro, tanto che il loro amore adultero dura circa trent’anni.

 

Sesrvilia resta incinta. Gli anni passano e Bruto non nasconde le sue idee oligarchiche.

Cesare è generale invincibile. Bruto è in pericolo. E’ allora che Servilia rivela a Cesare la sua verità, quando il figlio rischia di essere sconfitto e ucciso dal padre. “Risparmia Bruto”, sono le sue ultime parole all’amante. Cesare mantiene la parola e sul campo di battaglia ordina: “non toccate Bruto”.

 

Bruto così torna a casa sano e salvo, tra le braccia di sua madre che, probabilmente, gli racconta tutto. Dovrebbe tornare anche l’amante, ma la guerra non è finita e Cesare si getta all’inseguimento di Pompeo…fino in Egitto. E’ qui che vede per la prima volta Cleopatra. Lui ha 52 anni, lei appena 20. Dimentica la guerra civile, Roma e…Servilia.

 

Al rientro di cesare a Roma, Servilia è pronta ad accoglierlo: lei non può certo competere con la giovinezza della rivale, ma la sua figlia più giovane, Giunia terza è il ritratto preciso di lei sedicenne, quando per la prima volta aveva incontrato Cesare. Così gliela offre e cesare ricambia con munificenze e onori.

 

Cesare riparte, vince ancora… A Roma sale tra i senatori l’astio nei suoi confronti mentre Bruto si dimostra sempre più un loro convinto sostenitore.

 

Servilia intanto rivive il suo amore per cesare attraverso la giovane figlia, ma a Roma giunge lei, la rivale, Cleopatra. Con lei c’è il piccolo Tolomeo Cesare, frutto dell’amore tra lei e Cesare. Gli animi si infiammano, il rischio che Cesare legalizzi il suo matrimonio

con Cleopatra e riconosca il piccolo Tolomeo è ventilato da Cassio. Significherebbe il ritorno dei Re, la fine della Repubblica… di certo è la fine per Giunia Terza e soprattutto per Servilia, che stavolta, pur subodorando la congiura, non si schiererà con Cesare e lascerà che Bruto, suo filgio, punisca il traditore.

 

Maria Elena Mastroiacovo

Centro Guide Roma

I SOTTERRANEI DEL COLOSSEO APRONO AL PUBBLICO

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Dopo
secoli di abbandono, una parte dei sotterranei del Colosseo sono in corso di restauro e ripulitura. Da Luglio prossimo, saranno raggiungibili, sembra, grazie a due montacarichi fedelmente ricostruiti secondo i modelli antichi.

 

I
visitatori potranno così esplorare la parte sottostante il celebre palco di “Sangue e arena”che finora si intravedeva solo da lontano, e che veniva raggiunta dai gladiatori attraverso un tunnel che la collegava alla loro scuola, il “Ludus Magnus”. Oltre agli atleti dei giochi gladiatori, i meandri dei sotterranei, composti da gallerie, rampe e celle, erano luogo di attesa dei cacciatori, delle belve, dei condannati a morte, ma anche dei manovratori, degli scenografi, dei manovali pronti a dar vita agli spettacoli, in un frastuono assordante di macchinari scenici, grida, lamenti e ruggiti.

 

Si potrà provare il brivido della vista di un luogo tra i più emozionanti e spaventosi di tutti i tempi. Ora dal punto di vista degli addetti ai lavori e dei gladiatori osannati dal pubblico, si potrà guardare in su e  scorgere la massiccia architettura dell’Anfiteatro Flavio.

Per la prima volta, grazie ai macchinari ricostruiti, ci si renderà conto dell’avanguardia tecnica degli Antichi Romani, ma anche della loro spietata spettacolarizzazione della morte. Tutto questo dal ventre  profondo del Circo.

 

Lorenza
Faraone

Centro
Guide Roma

La Papessa Giovanna

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È una delle più note leggende medioevali: Giovanna, giovane donna inglese educata a Magonza, per amore della teologia avrebbe vestito l’abito maschile di monaco e, trasferitasi a Roma, alla morte di Leone IV sarebbe stata eletta papa grazie alla sua cultura e alla grande dottrina. Sceltosi il nome di Giovanni VIII, avrebbe quindi regnato dall’anno 855 all’anno 857.
Giovanna rimase incinta di uno dei suoi amanti e durante la processione di Pasqua che riportava il papa da San Pietro al Laterano, mentre il corteo papale procedeva tra la folla sempre più pressante,
giunto nei pressi di San Clemente il cavallo che la trasportava, spaventato dalla gran confusione, ebbe uno scarto e la donna rovinò a terra. Tra lo stupore e l’orrore degli astanti, Giovanna partorì un
bambino disvelando così la sua vera natura femminile. Inferocita, la folla l’avrebbe legata allo stesso cavallo trascinandola fino a Ripa Grande dove Giovanna venne lapidata, anche il bambino, naturalmente, venne immediatamente soppresso.
È una storia cruda, che ci riporta nel clima dei secoli più bui di Roma. Secondo alcuni autori la leggenda, perché di questo si tratta, sarebbe nata come “satira” antipapale e feroce critica allo
strapotere di alcune figure femminili come le corrotte patrizie romane Teodora e, soprattutto, sua figlia Marozia, che nel X secolo furono amanti, madri e assassine di diversi pontefici. Non a caso
per tale periodo è stato coniato il termine di pornocrazia romana.
Alla storia della Papessa si lega anche un’altra curiosa credenza: quella che, per evitare il ripetersi di un tale incredibile fatto, il sesso del papa da allora venisse “controllato” tastandone i testicoli
attraverso il foro di una delle due sedie su cui effettivamente i pontefici dovevano sedersi durante la complessa liturgia d’insediamento. Una di queste sedie, cosiddette sedes curules o porphyreticae, è
ancora visibile e si trova nel Gabinetto delle Maschere del Museo Pio Clementino, ma in realtà, secondo gli studi più recenti, è “solo” una sedia “termale” ossia di latrina, certo di estremo lusso e
probabilmente pertinente una struttura di età adrianea.
Questione complessa, dunque, quella della Papessa Giovanna che lasceremo volentieri agli storici. A noi cultori di Roma potrà bastare uno sguardo, quando passiamo per Via dei Querceti, all’edicola
mariana costruita proprio nel punto esatto dove la nostra eroina avrebbe dato alla luce il suo innocente bambino.

ACCA LAURENTIA: ROMA EROTICA

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Leggenda vuole che Romolo e Remo, i fondatori di Roma, siano stati
adottati da una lupa e per questo la Lupa è diventata un simbolo della
città. “Lupa” è però una parola ambigua. Così venivano chiamate le
prostitute, da cui deriva il termine “lupanare”, cioè bordello. Si dice che
Acca Laurentia, la moglie del pastore che aveva trovato i due infanti e che
probabilmente li adottò, fosse una “lupa”, cioè una prostituta. E se la
vulgata ammanta di favola le origini della città eterna, fuor di metafora
potremmo dire che Roma già nasce con la propensione al casino.
Roma antica, sia quella repubblicana che quella imperiale, era piena di
postriboli, anche se venivano collocati ai margini della città. Per i romani
la frequentazione delle prostitute era un fatto erotico più che necessario:
essi prediligevano l’amore mercenario come particolare godimento e, a
loro volta, molte donne – le oneste matrone – spesso si camuffavano da
“lupe” per frequentare i bordelli e goderne dei servizi – diciamo così –
spersonalizzati. La stessa Messalina, moglie dell’imperatore Claudio, si
mimetizzava sotto falsi nomi e false vesti per frequentarli.
Senza addentrarci troppo negli oscuri meandri della sessualità, questa
forma di “erotismo” – oltre ad essere una sorta di retaggio delle origini –
sembra dovuto al culto di Venere Ericina, che a differenza della Venere
ellenica, simbolo di bellezza e di castità, era simbolo di fecondità, dunque
di amore carnale e come tale, appunto, “venerata”. E se valgono i
sillogismi teorizzati da Aristotele, la pratica della prostituzione nella
Roma Imperiale discende in definitiva da motivi “religiosi”.
Grazia brasi
Centro Guide Roma

ROMA E LA SUA ACQUA

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Sin dai tempi antichi, lʼacqua è stata protagonista. Portatrice di benessere e igiene, ma anche di ricerca della bellezza. Nellʼantica Roma lʼacqua arrivava in abbondanza attraverso gli 11 acquedotti costruiti con grande maestria dagli ingegneri del Senato e del Popolo Romano e veniva distribuita capillarmente in tutta la città.

Arrivava alle fontane, ai Palazzi, alle ville, ai condomìni, ai luoghi di spettacolo, per soddisfare la sete dei Romani, e riforniva anche le vasche e le piscine delle terme pubbliche e private. Lʼacqua non era solo un bene di prima necessità ma anche un elemento decorativo integrato nel tessuto architettonico della città: bellissime fontane, piccoli e grandi ninfei, laghi artificiali e giochi dʼacqua erano di gran moda nellʼantica Roma come lo diventarono nuovamente nella Roma dei Papi dal ʻ400 in poi.

 Roma è ancora la città delle piazze e delle fontane grazie alla ricerca della bellezza rinascimentale che ha voluto far rivivere la Roma Antica, per sempre fonte di ispirazione e rinnovamento.

 Durante lʼImpero, gli antichi Romani avevano 1.000 litri dʼacqua al giorno a disposizione, in una città di più di un milione di abitanti, ed ora? La città conta 3 milioni di abitanti chepossono disporre di 500 litri dʼacqua al giorno, a testa. Un vero privilegio! A Roma ci si può fermare a bere alle fontanelle agli angoli delle strade: sono i caratteristici Nasoni, di forma cilindrica, abitualmente in ghisa ma anche in travertino e se ne contano 2.500 in tutta la città.Anche nella maggior parte delle case, lʼacqua del rubinetto è ottima ed una delle migliori dʼItalia, questo secondo una recentissima ricerca ufficiale sulle acque potabili e casalinghe italiane, che ha coinvolto 35 città. Il prelievo è stato fatto in Piazza San Pietro per studiarne la qualità: presenza di calcio, durezza, fluoruri, solfati, fattori inquinantibassissimi e assenza di solventi o di metalli, la rendono ottimale. “Lʼacqua di Roma è buona e sicura”, dichiara Silvia Castronovi di Altroconsumo. Lʼacqua di Roma è unapreziosa risorsa, distribuita attraverso 5.600 km di condotte, e viene regolarmente analizzata per conto dellʼ ACEA per attestarne la qualità.

 

Venerdì 17 – In piedi per l’Abruzzo

Venerdì 17, non sempre porta male infatti proprio in questo giorno di Aprile si è aperta una gara di solidarietà per i terremotati dell’Abruzzo, con le voci dei cantanti di Sanremo Giovani, che è andato in scena va all’Alpheus di Roma.Nel locale di via del Commercio, infatti, in programma l’iniziativa “In piedi per l’Abruzzo, con il cuore e con la musica”. Epicentro terremoto - L’Aquila

L’evento, patrocinato dal Comune di Roma, è organizzato da VERTICAL Onlus (Fondazione Italiana per la cura della paralisi), FIDIA Onlus (Federazione Italiana Diversamente Abili) in collaborazione con FIABA Onlus (Fondo Italiano Abbattimento Barriere Architettoniche) e ANTHAI Onlus (Associazione Italiana Tutela Handicap e Invalidi).
Negli intenti degli organizzatori, un’occasione per offrire il pieno sostegno ed aiuto alla popolazione colpita dal terremoto nella notte tra il 5 e il 6 aprile.
Invito Alpheus
Attraverso un contributo di 12 euro è stata garantita, oltre alla partecipazione al concerto musicale, anche la possibilità di ricevere in omaggio il doppio DVD della Bibbia Parlata, Antico e Nuovo Testamento.Ad allietare la serata, presentata da Angelo Martini, sono stati i ragazzi di Sanremo Giovani: Mauro Di Maggio, Francesco Arpino, Chiazzetta, Dott. Fra, Marco Candigliota, Patrizio Maria, Luca Bussoleti, G&G, Michele Amadori, Virgina Splendore.Locale AlpheusIl mondo della musica scende sempre in campo per testimoniare la propria vicinanza a chi non ha più una casa, a chi ha perso tutto quello che aveva, a chi ha visto la propria vita sconvolta in un attimo.

Risparmio negli Outlet di Roma

Qualè la miglior formula per il risparmio?Sono gli outlet, almeno così pare visto il numero in continuo aumento dei consumatori che vi si recano, per trovare il prezzo giusto.Qui gli sconti vi sono tutto l’anno e in molti vedono gli outlet come alternativa migliore ai centri commerciali, anche se un pochino distanti da casa propria.

Outlet Roma

Infatti i grandi outlet sorgono solitamente fuori dalle mura cittadine, ma visto il periodo di crisi economica, la gente preferisce percorrere più strada in macchina e puntare al risparmio effettivo.Solitamente, durante l’arco dell’anno gli outlet propongono capi, scarpe e accessori scontati al 30-40% e durante le svendite di fine stagione si raggiungono facilmente il 70% e oltre.Questa tendenza al grande sconto arriva direttamente dai paesi anglosassoni (USA e Gran Bretagna su tutti).Anche il Web svolge un ruolo importante nella caccia al prodotto scontato e questa volta la tendenza arriva dalla Francia, dove sono attivi da anni dei siti che recuperano la pratica della vendita postale.Nei dintorni di Roma si possono trovare due grandi outlet, in cui la ricerca dello sconto e del capo a prezzo d’occasione è qualcosa di falcimente reperibile.Nello specifico questi si trovano a Valmontone e a Castel Romano.

Outlet Castel Romano

Lì c’è veramente l’imbarazzo della scelta si possono trovare grandi marche da Dolce e Gabbana a Pinko, da Diesel a Eredi Pisanò, insomma in questi immensi spazi aperti è impossibile uscire senza aver effettuato neanche un acquisto.

Alcuni dati significativi possono aiutare a capire la realtà di questa grande area:

l’outlet di Valmontone aperto nel 2003 è composto di oltre 300 negozi in una superfice di 100.000 mqs, coinvolgendo altre 200 aziende della moda e anche per l’arredamento, della biancheria per la casa e accesori per la cucina.

Outlet Valmontone

Discorso più ridotto per l’outlet di Castel Romano composto da soli 110 negozi di marchi esclusivi tra cui anche Valentino. Costruito con uno stile architettonico che ricorda quello dell’antica Roma imperiale, Castel Romano Designer Outlet sorge a soli 25 km dal centro di Roma. 25.000 metri quadrati di puro shopping.

Un ampio spazio gratuito per i parcheggi con oltre 2000 posti auto, bar, ristoranti, bancomat, una grande area gioco dedicata ai bambini.

Un vero e proprio tempio dello shopping nel cuore dell’Agro Pontino.

Non lontano dalla costa tirrenica, durante il periodo estivo è piacevole meta per una giornata di sole e mare.

Una posizione facilmente raggiungibile in un’ora anche dalle altre province laziali.

Outlet Castel Romano

Queste rilassanti oasi di shopping permettono di soddisfare ogni tipo di esigenza, facilitando l’acquisto.

Approfittatene!!!

Internazionali BNL di tennis d’Italia

Per gli appassionati del Tennis, proprio in questi giorni sono stati pesentati a Roma, allo Stadio Olimpico gli Internazionali di Tennis 2009.
Come ogni anno, la competizione, in programma dal 25 aprile al 9 maggio a Roma, vedrà scendere in campo i migliori 44 tennisti del mondo e 24 tra le migliori giocatrici.

Rafael Nadal 

La 79ma edizione degli Internazionali BNL d’Italia di tennis avrà partecipi tutte le principali stelle del ranking mondiale.

Significativo il montepremi che quest’anno, si aggiudicherà  il vincitore: 2.750.000 euro, per la categoria maschile e 2.000.000 di dollari USA per le donne.

Al torneo, dotato così di un montepremi complessivo di oltre 4 milioni di euro, gli organizzatori contano di superare il record di pubblico stabilito la scorsa edizione: 162 mila spettatori paganti.

Per l’occasione la capienza del campo centrale, è stata portata a 9.500 posti.

Stadio

La prova maschile prenderà il via il 25 aprile, quella femminile il 3 maggio.

Le due principali novità in cartellone sono il Big Sunday del 3 maggio, quando si giocheranno contemporaneamente la finale maschile e il primo turno femminile, e l’anticipo al sabato della finale femminile il 9 maggio.

Le fasi decisive di entrambi i tornei saranno ancora una volta trasmesse in diretta da Italia 1, che da cinque anni è il broadcaster in chiaro degli Internazionali BNL d’Italia.

SKY Sport trasmetterà  tutte le sessioni di gioco del torneo.

Pallina Tennis

Gli internazionali costituiscono anche un modo per trascorrere una piacevole serata all’aria aperta, infatti lo spazio dispone di un ristorante/bar molto carino appena nelle vicinanze dei campi da Tennis, la cui vista è decisamente mozzafiato: in un colpo d’occhio è possibile vedere le cupole delle più belle basiliche romane, i tetti delle case e le caratteristiche cattedrali nei suoi innumerevoli stili architettonici.

Durante gli eventi questo incantevole luogo diventa uno dei più luoghi di ritrovo e di interesse per ogni fascia di età.

Flavia Pennetta

In conclusione, per chi crede che gli italiani siano dediti esclusivamente al gioco del calcio, farà piacere sapere che sono ben 5 gli italiani, già annessi al tabellone.

Beh… non solo un popolo di scrittori, navigatori, poeti ma anche sportivi.

Musei di Roma

Roma si è preparata a lungo per “Il sabato del museo”, una serie di anteprime che, ogni sabato, a partire dal 4 aprile fino al 2 maggio, prevedono l’apertura straordinaria di alcuni musei accompagnata con esposizioni di teatro, musica, e gastronomia.
Roma sempre più città aperta, sempre più pronta a offrire a suoi visitatori spunti per vivere la Città durante il giorno e la notte.L’iniziativa rappresenta una precisa scelta del Comune di Roma di valorizzare, i musei della città, come luoghi di ritrovo e di aggregazione per i romani, che proprio nei normali orari non possono godere delle meraviglie della loro bella Città Eterna.
Per quest’occasione, il sistema museale della Capitale darà il via ad una serie di aperture notturne animate da grandi appuntamenti culturali, proponendo così il museo non solo come spazio espositivo, ma anche come luogo serale di intrattenimento.Il giorno di pasquetta è stato all’insegna del teatro: alle 21 e alle 22.30, presso il Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps, è andato in scena in scena “Il mondo della luna”, viaggio attraverso il dramma giocoso di Carlo Goldoni, musicato da Franz Joseph Haydn, costruito miscelando Ludovico Ariosto a Italo Calvino.Palazzo Attemps

Ai Musei Capitolini, invece, nell’esedra di Marco Aurelio, dalle 21 Gabriele Lavia ha proposto letture su “Marc’Aurelio filosofo: tra ragione e ragion di Stato”.

Il Gambero Rosso farà deliziare i palati dei romani sabato 18 (ore 19.30 e 21) alla Centrale Montamartini, con vini italiani, in una cornice da archeologia industriale.

La musica sarà protagonista il 25 aprile: al Museo di Roma di Palazzo Braschi si esibirà il trio d’archi Ludwig, che eseguirà musiche di Beethoven e una trascrizione della “Danza ungherese” di Brahms.

Al Museo Nazionale Romano delle Terme di Diocleziano, invece, il quintetto di fiati dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia proporrà un repertorio di valzer, marce e polke della famiglia Strauss, ma anche brani jazz (ore 21.15 e 22.30).

Palazzo Braschi

La manifestazione si concluderà con il concerto del 2 maggio ai Mercati di Traiano, dove il pianista Danilo Rea si esibirà in “Piano Solo”, mentre alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, suonerà il Trio di Giovanni Amato.

L’ingresso a tutte le performance è di 5 euro, fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Roma nell’ultimo periodo ha sviluppato diverse iniziative culturali al fine di promuovere ed esaltare le sue meraviglie.

A questo punto non ci sono davvero più scuse per scoprire Roma. Romani: andateci!!!

 

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