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Archive for March, 2009

I gatti di Roma

Chi parla di Roma, pensa alle meraviglie della città eterna, ai numerosi monumenti che raccontano secoli di storia, ai musei che accontentano la curiosità di turisti da tutto il mondo ma raccontano altrettante storie di personaggi famosi e non solo…

Non tutti, però, si accorgono che ad ogni angolo della città, ci sono centinaia o forse migliaia di fortunati testimoni, i più comuni, della vita quotidiana: i gatti di Roma!!!

Splendidi felini di ogni razza e dimensione, variopinti e d’un solo colore, di quartiere o privati.

Piccoli e dolci esserini che si mimetizzano tra le auto nei parcheggi, tra i passanti di ogni luogo, sulle panchine nei parchi o nel bel mezzo del traffico, e che spesso e volentieri donano colore e grazia alle infinite bellezze della capitale.

Gatto al Colosseo

Sono così partecipi della vita capitolina che ormai nei negozi frequentati dai turisti non può assolutamente mancare la classica cartolina con un felino ai piedi di una storica statua o che, stanco nei mesi più caldi, si disseta nella Fontana di Trevi o nella Fontana della Barcaccia (meravigliosa opera del Bernini) posizionata a Piazza di Spagna.

Famosa Cartolina

Protagonista del panorama romano, la popolazione felina è sempre più grande, tanto che si arriva addirittura a oltre 300 colonie con varie sedi.

Sono anche molto note le cosiddetta “gattare”, ovvero le classiche vecchiette che si occupano di questi animali, se li coccolano e ci dedicano molto tempo oltre che dare loro da mangiare e spesso e volentieri curarsi della loro salute e pulizia.

C’è comunque da notare che non sempre sono vecchiette, ultimamente mi capita sempre più frequentemente di vedere ragazzi e intere famiglie che se ne curano nonostante sia spesso difficile accoglierli sempre all’interno delle proprie case.

Spesso ci sono addirittura interi condomini che “adottano” come mascotte questi bellissimi animaletti.

Gatto di Roma

Speriamo questa abitudine prenda sempre più piede nella vita cittadina, non bisogna avere animali domestici dentro casa per amarli e prendersene cura ugualmente.

Via dei Condotti

Via dei Condotti

Considerata negli anni Sessanta il punto di ritrovo per i personaggi più gettonati della Dolce Vita, oggi la famosa Via dei Condotti è stata definita dalla rivista Vogue la 5° Strada più prestigiosa al mondo delle vie dei negozi di lusso estremo.
Per il gli amanti della moda e del bello qui le più grandi firme dell’abbigliamento, della pelletteria e della gioielleria possiedono obbligatoriamente una boutique in questa meravigliosa via, una vetrina che posso aumentarne il prestigio e lo status. Il un lungo viale di lusso, di estremo sfarzosità offre ogni genere di prodotto dedicato ad un target di Elitè: qui è possibile trovare scarpe anche a partire da 2000 EURO per ogni scarpa.

Particolari ed unici in questi negozi è possibile trovare anche pezzi la cui manifattura è riservata a pochi eletti in quanto realizzati in numero limitato. Questi pochi metri, che compongono questo viale sono delineati da una parte dalla splendida Piazza di Spagna che ne evidenzia le bellezze e ne amplifica l’atmosfera surreale e dall’altra parte dal quartier generale delle sorelle Fendi.
Le Grandi griffe che si possono trovare sono Louis Vuitton, Luisa Spagnoli, Hermes, Bulgari, Damiani, Prada, Christian Dior e tanti tanti altri ancora.

Negozio a Via dei Condotti

Nel periodo dei Saldi questi negozi sono costretti ad allestire transenne e persone di sicurezza per regolare il flusso di potenziali acquirenti o soltanto curiosi che si recano presso queste strutture per aggiudicarsi un pezzo griffato ad un prezzo d’occasione.
Senza dubbio in questo luogo l’apparire prevale sull’essere: un estremo apparire che soltanto il prodotto di marca è in grado di offrire, e come in ogni epoca la possibilità di mostrare può costituire un valore aggiunto al proprio Io.

Via dei Condotti

Gli straordinari allestimenti prodotti da questi negozi per decorare le proprie vetrine, fanno pensare di essere in un atro mondo. Per gli amanti del lusso, del bello, dello sfarzo è impossibile non passeggiare in Via dei Condotti, una volta arrivati a Roma.

Tra i tanti negozi, dislocati uno dopo l’altro si può trovare anche il famoso Caffè Greco, divenuto noto negli anni e cosiderato uno dei punti di ristoro più “inn” della Capitale. Oltre all’origine storica, il caffè è famoso per i molti frequentatori famosi avuti nel corso degli anni; è stato per molto tempo, ed in parte lo è tuttora, un ritrovo di intellettuali. Vi si riunisce, una volta al mese, il gruppo dei Romanisti, studiosi e accademici cultori in particolare della città di Roma.

Roma Romantica

Come ben noto ad intere generazioni di coppiette, romantici e viaggiatori di ogni paese, dal lungo viale alberato del Gianicolo è possibile ammirare uno degli scorci più suggestivi dell’universo. La passeggiata panoramica muove verso sud, tra i busti di marmo raffiguranti illustri garibaldini che contribuirono all’unità d’Italia. Verso Ovest, invece, è possibile ammirare l’ampio e scenografico “Fontanone”, eretto da Giovanni Fontana e Carlo Maderno per Papa Paolo V. Nelle immediate vicinanze, si trova la celebre chiesa di San Pietro in Montorio, nota per il tempietto rinascimentale del Bramante racchiuso nel cortile e divenuta meta storica di diverse coppie che ufficializzano religiosamente la loro unione.

Il Fontanone

Il panorama ammirabile dal Colle Gianicolo è forse il migliore a Roma: in un solo colpo d’occhio è possibile riconoscere tutti i maggiori siti storici della capitale e le grandi basiliche. Sullo sfondo gli imponenti Colli Albani, un tempo centro religioso e sacro per i primi romani, dominano la scena. Secondo una delle più antiche leggende della mitologia romana, il colle dei Gianicolo avrebbe ospitato la città fondata dal Dio Giano, questo ebbe diversi figli uno dei quali Tiberino, da cui deriverebbe il nome del Tevere (Tiber in latino). Il luogo acquisì, nel tempo, la vocazione di suscitare atti eroici da Muzio Scavola a Garibaldi che, nella leggenda o nella realtà, hanno plasmato la storia di Roma. Il Gianicolo, inoltre fu uno dei teatri in cui si svolsero le lotte per l’Unità italiana: nel 1849 Garibaldi vi difese valorosamente la Repubblica romana dall’assalto delle truppe francesi. In cima al colle sotto la statua di Garibaldi è posto, dal 24 Gennaio 1904, un cannone che spara, a salve, a mezzogiorno in punto.

Il Colle del Gianicolo

Lo sparo, nei rari giorni in cui la città è meno rumorosa si può sentire fino all’Esquilino. Questa usanza fu istituita Pio IX nel 1847, per dare uno standard alle campane delle chiese di Roma, in modo che non suonassero ognuna a mezzogiorno del proprio sagrestano, ma tutte insieme nello stesso momento.

L’Esquilino

Chi si reca a Roma non può perdere l’occasione di visitare il colle del Gianicolo.

Alcune curiosità toponomastiche di Roma

Che Roma sia una miniera di storia è sotto gli occhi di tutti, non fosse altro perché è una città con tremila anni sulle spalle! Ma forse quello che sfugge ai numerosi turisti che ogni giorno la visitano è “l’altra storia” della capitale, quella umile, quotidiana che solamente un occhio attento riesce a intravedere, quella fatta di osterie, mercati, tradizioni, quella insomma, racchiusa nella toponomastica capitolina. Il nostro viaggio a caccia di curiosità toponomastiche parte da una piazza nel cuore della città che ospita un tipico mercatino di dimensioni ridotte. Piazza delle Coppelle: un fazzoletto di spazio occupato da pochi, affollatissimi banchi; voci che s’accavallano, bucce sotto i piedi; odori forti. Il nome della piazza trae origine dal mestiere prevalentemente esercitato in zona: qui erano insediati i “cuppellari”, fabbricanti di “cuppelle”, i piccoli barili che servivano per il trasporto del vino. E così, Roma riconoscente intitolò alla categoria una chiesa, Santa Maria in Cappella, dove “Cappella” richiama l’antico nome di “cuppella”.Via delle Coppelle Di tutt’altro segno e assai curiosa, l’origine del nome di via dell’Arco della Ciambella. Sembra che derivi da un ritrovamento fatto nel XVI secolo, che allora fece scalpore: durante gli scavi delle terme di Agrippa al Pantheon, voluti dal cardinal della Valle, fu ritrovata una corona imperiale dorata che circondava l’occhio della volta. La corona apparve somigliante a certe ciambelle che all’epoca si mangiavano a Roma. L’oste di un’osteria lì accanto, cavalcò l’onda dell’entusiasmo per il ritrovamento e intitolò il locale “all’Arco della Ciambella “. A oggi il nome è l’unico sopravvissuto: la locanda è scomparsa e i resti delle terme furono demoliti.Via dell’Arco della Ciambella

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